L'Italia è una potenza bridgistica di massimo
livello, grazie soprattutto agli incredibili successi riportati
da una fantastica squadra, il mitico Blue Team, che dal 1957 al
1975 sbancò letteralmente a ogni manifestazione internazionale.
Neppure gli U.S.A., dove si contano oltre 200.000 tesserati e
svariati milioni di praticanti, sono riusciti ad avvicinarsi alla
messe di titoli vinti dagli azzurri: 13 titoli mondiali, 4 titoli
olimpionici e 16 titoli europei.
Oggi i nomi di Giorgio Belladonna, Benito Garozzo, Walter Avarelli,
Camillo Pabis Ticci, Eugenio Chiaradia, Mimmo D'Alelio e Pietro
Forquet sono conosciuti a Milano e a Napoli come a Taipei, a Melbourne
o a Rio de Janeiro e rimarranno per sempre nella storia del bridge
come i capisaldi di una scuola che ha caratterizzato un'epoca.
Anche in campo femminile, a dimostrazione di una indubbia e consolidata
prevalenza, il bridge italiano ha dominato la scena internazionale
e le nostre ladies hanno vinto due titoli Olimpionici e 5 titoli
Europei.
Anna Valenti, Marisa Bianchi, Rina Jabes, Maria Antonietta Robaudo,
Luciana Canessa, Mavi Venturini, Marisa D'Andrea e Luciana Capodanno
sono altrettanto famose dei colleghi "maschietti". Anna
Valenti, con l'inglese Rixi Markus e l'americana Dorothy Truscott
Haiden, è stata la prima donna ad entrare nel ranking mondiale
assoluto ed è considerata una delle più grandi giocatrici
di tutti i tempi.
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